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Scontro mortale sulla provinciale 39, perde la vita il pugile massafrese di 20 anni Giandomenico Larato

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Aveva compiuto 20 anni solo un mese prima, Giandomenico Larato. Un pugile dal cuore grande, come lo definivano i suoi compagni di ring, morto lungo la provinciale 39 oggi pomeriggio.
In sella alla sua Yamaha 250, Giandomenico stava lasciando Palagiano probabilmente per ritornare a casa, a Massafra. L’impatto che gli è costato la vita è stato violentissimo, cruento, tanto da portargli via un braccio. La ricostruzione, affidata agli agenti della Polizia Stradale guidati dal dottor Giacomo Mazzotta, parla di uno scontro frontale dopo una curva: forse Giandomenico ha allargato troppo la traiettoria, forse la Kia Sorento guidata da un suo concittadino (illeso) aveva impegnato la carreggiata, il ragazzo è prima finito sul parabrezza del suv per poi essere scaraventato lontano di alcuni metri. Nonostante il tempestivo intervento del 118, Giandomenico è morto sul colpo: è probabile che la netta lesione dell’arto provocata dallo scontro abbia reso impossibile qualsiasi tentativo di rianimazione.
Giandomenico, però, indossava il casco ed aveva una certa dimestichezza con i motori, considerata la sua attività di meccanico in un’officina di Massafra. Ma i motori non erano la sua unica passione. Il ventenne, infatti, era una promessa del pugilato locale. Tesserato presso l’associazione sportiva “Performance” di Massafra, gareggiava nella categoria “Elite III serie”, peso 60 kg. Un autentico campione per i suoi amici, oltre le parole di circostanza dovute a chi muore giovane. Aveva disputato il suo ultimo incontro proprio un giorno prima del suo compleanno, lo scorso 6 luglio a Taranto: aveva perso contro Alessandro Ronzino, l’unico neo nella lista delle cinque gare disputate in carriera.
Aveva iniziato presto, Giandomenico, a tirar pugni: il suo debutto fu una vittoria a novembre dello scorso anno. «Solo dopo due mesi di tecnica – il ricordo pubblicato in tempo reale sul sito della “Performance” – insistette per disputare il suo debutto sul ring vincendo in maniera incontestabile». Un dolore grande per lo sport, per la sua città e per la sua famiglia, che ieri si è precipitata sul luogo della disgrazia sperando che nulla fosse vero.
La salma è stata trasportata all’ospedale “Ss. Annunziata” di Taranto.

Ferito accidentalmente al braccio da un colpo d’arma da fuoco

Ha raccontato ai poliziotti delle Volanti giunte al pronto soccorso del Santissima Annunziata di essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco al braccio destro mentre si trovava per strada a Lido Azzurro. L’inquietante episodio sarebbe avvenuto ieri sera. Il giovane, un 26enne tarantino, avrebbe riferito agli inquirenti che mentre stava rientrando a casa ha visto due persone litigare per strada e di aver udito successivamente due spari uno dei quali lo ha raggiunto accidentalmente al braccio. Ricoverato nel nosocomio ionico se la caverà in 15 giorni. Gli agenti hanno dato il via alle indagini per fare piena luce sull’accaduto.

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Marijuana tra i girasoli, la Polizia sequestra una piantagione di due ettari ad Avetrana

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A quanti passavano distrattamente sembrava una grande e semplice piantagione di girasoli immersa fra gli uliveti e i vigneti nelle campagne di Avetrana. Il tipico intenso odore di cannabis, invece, aveva fatto capire a molti che i girasoli erano solo una copertura allertando così la polizia. Lunedì pomeriggio gli agenti del Commissariato di Manduria hanno sequestrato quella piantagione di canapa indiana di oltre 2 ettari di estensione. Alcune piantine avevano raggiunto i due metri e mezzo di altezza.
Insieme ai poliziotti anche gli uomini del Corpo Forestale dello Stato che hanno confermato la natura e la consistenza delle piante, constatando che la piantagione era dotata di un rudimentale sistema di irrigazione.
Le forze dell’ordine ora stanno accertando l’identità del proprietario del terreno agricolo.

Eredita dal nonno l’attività usuraia, 31enne tarantino beccato dalla Polizia finisce in manette

Dal nonno avrebbe ricevuto un testimone importante: riscuotere dai commercianti del Borgo di Taranto le rate dei prestiti a tassi usurari che nel tempo aveva concesso.

I crediti che il 31enne Domenico Marrella avrebbe riscosso per conto del nonno Domenico Ferrigni (70enne arrestato dalla Polizia nel marzo scorso) avevano degli interessi che variavano dal 5 al 10% mensile.

Così come per il nonno anche il nipote è stato arrestato dagli uomini della Questura di Taranto. I poliziotti infatti, nel corso di un’attività di indagine durata 4 mesi, avrebbero accertato che Marrella era diventato il braccio operativo del 70enne. Pare che fosse il nonno stesso ad impartire gli ordini dal carcere.

Ferrigni nel tempo si era fatto conoscere dai commercianti del Borgo proprio per i suoi metodi poco ortodossi di riscossione: l’uomo, infatti, nonostante fosse ai domiciliari nelle due ore di permesso continuava la sua attività usando anche metodi piuttosto violenti.

Nonno e nipote ora sono rinchiusi nel carcere di Taranto.

Misterioso episodio in via Venezia: 23enne ferita da colpo di arma da fuoco, indaga la Polizia

Non convincerebbe gli inquirenti la versione fornita dalla donna raggiunta da un colpo di arma da fuoco in via Venezia, a Taranto, nella notte tra giovedì e venerdì. La giovane, una 23enne, avrebbe raccontato ai poliziotti della Squadra Volante della Questura di aver avvertito un forte bruciore alla gamba destra mentre si trovava nella via in compagnia di alcuni amici, accorgendosi così di essere stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco.

Sono stati i sanitari del pronto soccorso del Santissima Annunziata ad aver allertato il 113. La donna sarebbe arrivata nel nosocomio ionico in sella ad una moto guidata da un amico che, però, avrebbe preferito rimanere nell’anonimato.

L’Ospedale SS. Annunziata

Per ora non si esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella di una vendetta legata a questioni di natura passionale. Probabile anche che non fosse la donna la destinataria del proiettile.

Uomini della Scientifica e della Mobile nella notte hanno controllato palmo a palmo la strada del popoloso quartiere Solito per risalire al numero di colpi esplosi. In totale dovrebbero essere 4 i bossoli ritrovati per strada.

La 23enne è ora ricoverata in ospedale, se la caverà in 30 giorni.

«Dammi i soldi, da oggi ti proteggo io», rumena rapina connazionale sulla Taranto San Giorgio. La Polizia la ferma

Immagine di repertorio

Avrebbe aggredito e rapinato una sua connazionale con l’intento di farsi consegnare i guadagni fatti sulla strada. È accaduto ieri sulla strada statale che collega Taranto a San Giorgio Jonico. Vittima e carnefice sono due rumene entrambe di 19 anni. La presunta autrice dell’aggressione è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria proprio poco prima che lasciasse il capoluogo ionico diretta in Francia.

È stata la vittima a denunciare l’accaduto ai poliziotti della Questura di Taranto.

La giovanissima avrebbe raccontato che ieri mattina era stata avvicinata dalla sua connazionale conosciuta qualche mese prima. L’aguzzina, giunta a tutta velocità su un’Alfa Romeo, le aveva imposto la sua protezione pretendendo, allo stesso tempo, tutti i guadagni della ragazza. Alle prime rimostranze della 19enne, la rumena l’avrebbe aggredita con un calcio, tanto da farla cadere dalla sedia, e poi le avrebbe strappato con violenza un anello ed una collanina di oro. Non contenta la rumena le ha portato via anche la borsetta con all’interno 260 euro e un telefonino che avrebbe poi gettato per impedire che la sua connazionale chiedesse aiuto.

L’aguzzina è stata identificata e fermata a poche ore dall’accaduto, la 19enne, trovata proprio nelle vicinanze dell’albergo in cui viveva, era pronta per partire alla volta della Francia.

Colpo da 140mila euro sulla statale Grottaglie Taranto, travestiti da poliziotti portano via oro e preziosi a commerciante

Ennesima rapina sulla strada. Questa volta, però, il piano era stato architettato a puntino. Vittima del fattaccio un commerciante di oro e preziosi di Grottaglie. La rapina sarebbe avvenuta intorno alle quattro di questa mattina sulla strada statale Taranto Grottaglie.

È stato lo stesso commerciante ad avvisare la sala operativa del 113.  Sul posto gli agenti delle Volanti che si sono fatti spiegare quanto avvenuto un’ora prima.

L’uomo, a bordo della sua Mercedes SLK, era diretto nel capoluogo ionico quando sarebbe stato affiancato da una macchina di colore scuro, con tanto di lampeggiante e scritta “Polizia”. A bordo c’erano tre uomini, uno con la paletta del Ministero del Ministero degli Interni, gli ha intimato di fermarsi. Convinto che si trattasse di un semplice controllo si è fermato in una piazzola di sosta ed ha permesso che due finti poliziotti facessero i loro riscontri mentre un altro è rimasto in auto pronto per ripartire. Solo dopo ha capito che, invece, si trattava di malfattori. Ma a quel punto era troppo tardi. I due rapinatori si sono impossessati prima di un lingotto d’oro del peso di 2 chili e mezzo che il commerciante aveva nascosto  in un porta telefonino allacciato alla cintura dei pantaloni e poi di una borsa, posto sul lato posteriore dell’auto, con all’interno orologi ed altri oggetti  preziosi. Subito dopo due dei finti poliziotti sono fuggiti a bordo della loro auto, mentre l’altro ha portato via la Mercedes.

Il gruppetto è quindi fuggito lasciando a piedi e senza cellulare l’uomo che ha iniziato a chiedere aiuto agli altri automobilisti. Solo un’ora dopo una donna si è fermata permettendogli così di allertare le forze dell’ordine.

Ancora da chiarire il valore dell’oro e dei preziosi portati via. Un colpo che, quasi sicuramente, ha fruttato più di centomila euro.

Ora gli agenti sono alla febbrile ricerca dei rapinatori anche alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni che hanno visto protagonisti gli automobilisti tarantini.

Pistola in camera da letto, nei guai un sessantenne arrestato dalla polizia

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Pistola e cartucce in camera da letto. I falchi della Questura di Taranto hanno perquisito, l’latro pomeriggio, l’abitazione in centro di un 60enne siciliano già noto alle forze dell’ordine, Carmelo Noce, ed hanno trovato l’arma.
Nascosta in una cassapanca della camera da letto, infatti, i poliziotti hanno trovato una revolver calibro 22 pronta all’uso e 48 cartucce dello stesso calibro.
Il 60enne successivamente arrestato, è accusato di detenzione di arma da sparo e munizioni clandestine. Ora saranno i rilievi tecnici ad accertare se l’arma ritrovata sia stata usata di recente.
Nelle scorse settimane sempre gli uomini della questura avevano trovato altre armi in città. Quella volta, però, le attenzioni dei poliziotti si erano concentrate nel centro storico del capoluogo ionico. In un intercapedine di uno stabile diroccato, i falchi avevano recuperato una busta di plastica con all’interno due pistole semiautomatiche calibro 7,65, una Beretta ed una Walther, con due caricatori ed una sessantina proiettili sempre dello stesso calibro. Per assicurarne una perfetta conservazione e funzionalità, inoltre, i malviventi le avevano avvolte in alcuni panni di stoffa.

Tenta furto in abitazione a Manduria, minore preso dalla polizia

Immagine di repertorio

Gli agenti del commissariato di Manduria hanno eseguito un ordine di misura cautelare personale, emesso dal Tribunale dei Minorenni di Taranto, nei confronti di un ragazzo di 17 anni per furto aggravato in concorso con altri.

Il 17enne fu fermato dagli agenti delle volanti la notte del 10 giugno scorso, dopo aver perpetrato in compagnia di un complice, un furto in un’abitazione nella cittadina messapica.

Fu un’anziana ad allertare i poliziotti dopo aver sentito strani rumori sui tetti delle abitazioni vicine. Rapidamente giunti sul posto, gli agenti sorpresero il ragazzo nascosto sotto un’auto parcheggiata in una via non molto distante dall’abitazione della donna.

Indosso al minore due calzamaglie da donna, usate probabilmente dai due giovani ladri per coprirsi il volto. Il suo complice invece riuscì a fuggire.

Il ragazzo fermato, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, portato in commissariato venne segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Taranto.

Il giovane è stato accompagnato nel Centro di Prima Accoglienza di Lecce. Sono ancora in corso, le indagini per individuare e rintracciare il complice del 17enne.

GROTTAGLIE: RUBANO UN BORSELLO DA UN’AUTO PARCHEGGIATA, IDENTIFICATI E DENUCIATI TRE MINORI

Venerdì mattina gli agenti del Commissariato di Grottaglie hanno denunciato in stato di libertà 3 minori, due di anni 16 ed uno di anni 15, tutti per furto aggravato in concorso tra loro.
Un uomo, poco prima, aveva denunciato il furto del proprio borsello preso dall’interno della sua auto parcheggiata in città.
Provvidenziali sono state le telecamere di sorveglianza presenti in zona per rintracciare i ladri.
Dopo alcune ore gli agenti, avevano ben identificato i tre responsabili del furto, riuscendo prima a rintracciarne due, un 16enne ed un 15 enne, che messi alle strette hanno ammesso le proprie responsabilità e hanno fatto trovare il borsello rubato che era stato precedentemete nascosto in un terreno agricolo dalla parte opposta della cittadina delle ceramiche. Dopo alcuni minuti è stato individuato e bloccato in casa anche il terzo ragazzo, anche lui sedicenne.
Condotti negli uffici del Commissariato, dopo le formalità di rito i tre giovani sono stati denunciati ed affidati ai propri genitori.