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Eredita dal nonno l’attività usuraia, 31enne tarantino beccato dalla Polizia finisce in manette

Dal nonno avrebbe ricevuto un testimone importante: riscuotere dai commercianti del Borgo di Taranto le rate dei prestiti a tassi usurari che nel tempo aveva concesso.

I crediti che il 31enne Domenico Marrella avrebbe riscosso per conto del nonno Domenico Ferrigni (70enne arrestato dalla Polizia nel marzo scorso) avevano degli interessi che variavano dal 5 al 10% mensile.

Così come per il nonno anche il nipote è stato arrestato dagli uomini della Questura di Taranto. I poliziotti infatti, nel corso di un’attività di indagine durata 4 mesi, avrebbero accertato che Marrella era diventato il braccio operativo del 70enne. Pare che fosse il nonno stesso ad impartire gli ordini dal carcere.

Ferrigni nel tempo si era fatto conoscere dai commercianti del Borgo proprio per i suoi metodi poco ortodossi di riscossione: l’uomo, infatti, nonostante fosse ai domiciliari nelle due ore di permesso continuava la sua attività usando anche metodi piuttosto violenti.

Nonno e nipote ora sono rinchiusi nel carcere di Taranto.

20mila euro per ferirlo e 6mila per salvargli la vita, in manette estorsore beccato in flagrante dai Carabinieri a Massafra

Avevano già avuto diversi incontri il commerciante massafrese ed il suo presunto sicario, Marcello Perna 53enne siciliano ma da tempo residente a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Oggi quello decisivo che ha portato all’arresto del 53enne vecchia conoscenza delle forze dell’ordine.

I due erano stati visti discutere qualche giorno fa per strada ed i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Massafra li avevano fermati per un controllo.

Dopo una prima ritrosia i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto hanno scoperto che il commerciante era vittima di un tentativo di estorsione da parte del 53enne.

L’uomo infatti era stato avvicinato in un primo momento da un’altra persona, Guido De Santis di 66 anni (già noto alle forze dell’ordine per diversi reati tra cui anche omicidio) che gli aveva raccontato di aver saputo proprio da Perna di essere stato incaricato dal socio in affari del commerciante di ferirlo a colpi di arma da fuoco. De Santis, invece, con il suo intervento voleva evitare che ciò avvenisse.

Per intimidire il commerciante il 66enne aveva raccontato di essere a conoscenza dei dissapori che avevano fatto maturare la decisione del socio di risolverli con il fuoco. 20mila euro, tanti sarebbero bastati a Perna per ferire il commerciante ed accontentare il socio. I soldi, secondo De Santis, erano già stati consegnati al presunto sicario in due tranche da 10mila euro ciascuna, il 66enne, tra l’altro, avrebbe raccontato che per mettere a segno l’attentato Perna aveva iniziato a studiare l’obiettivo, individuando la sua abitazione, i punti di ritrovo e gli itinerari che compiva ogni giorno.

Il commerciante, impaurito, non si è tirato indietro e gli ha chiesto aiuto. De Santis, per tutta risposta, gli aveva risposto che di li a poco il suo sicario si sarebbe fatto vivo. E così è stato. Perna gli ha fatto visita annunciandogli che per 6 mila euro avrebbe procrastinato l’impegno preso.

La consegna dei soldi avvenuta sulla Statale

Il commerciante ha accettato e, con la complicità dei carabinieri del Nucleo Investigativo, ha pattuito il luogo e l’ora in cui ci sarebbe stata la consegna del denaro. Alle 12 di questa mattina in una traversa isolata della statale Taranto Massafra il commerciante e Perna non erano da soli. Ad osservare il tutto da lontano c’erano anche i militari che hanno atteso il passaggio di mano per ammanettare il francavillese con l’accusa di estorsione. Sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per le stesse motivazioni anche il complice di Perna, Guido De Santis. Denunciato invece e il socio in affari del commerciante.

Il racket colpisce a Castellaneta, presa di mira una pasticceria

La pasticceria l'Abruzzese in viale Europa

Una bomba di medio potenziale ha scosso ieri sera la quiete di Castellaneta. L’ordigno rudimentale è stato fatto esplodere, intorno alle 23, davanti la saracinesca della pasticceria “L’Abruzzese” in viale Europa, in una zona densamente abitata. L’esplosione ha provocato una voragine sulla porta d’ingresso dell’esercizio commerciale. Divelta anche la saracinesca.

Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Castellaneta che hanno avviato le indagini.

Per ora gli inquirenti non escludono nessuna pista, anche se si farebbe largo l’ipotesi del racket delle estorsioni. Castellaneta sembra una cittadina tranquilla, negli ultimi tempi si erano registrati prevalentemente furti d’auto, L’attentato dinamitardo della notte scorsa, però, farebbe pensare all’insorgere di un insopportabile fenomeno.

Minacciava e rapinava automobilisti, i carabinieri arrestano a Statte il nipote del “Messicano”

Era diventato il terrore degli stattesi Emanuele D’Andria, il 25enne tarantino già noto alle forze dell’ordine che dall’inizio dell’anno si sarebbe reso responsabile di ben dodici rapine ai danni di automobilisti che non denunciavano il giovane per paura di possibili ritorsioni. Ieri D’Andria, nipote del “Messicano”, è stato portato in carcere dai carabinieri a seguito di un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Taranto. Il giovane è accusato di rapina aggravata e continuata, estorsione e sequestro di persona a scopo di estorsione.  

Certosino è stato il lavoro dei militari che hanno raccolto man mano le denunce dei malcapitati automobilisti che spesso sotto la minaccia di un coltello o di una grossa forbice erano costretti a consegnare piccole somme di denaro ed oggetti personali in loro possesso. In alcune occasioni le vittime sarebbero state anche da lui obbligate, sotto la minaccia dell’arma, ad accompagnarlo a bordo delle loro auto in località da lui indicate, approfittando che i veicoli fossero in coda nel traffico cittadino.

Taranto – voragine ai Tamburi, inghiottito un furgone

Paura al quartiere Tamburi a Taranto. All’alba di sabato mattina una voragine si è aperta in piazza Archimede, proprio il luogo in cui si svolge il mercato settimanale. A quell’ora la piazza si stava riempiendo di furgoni pronti per metter su le bancarelle quando, incredibilmente, il suolo ha ceduto e un furgone è stato completamente inghiottito dalla voragine profonda almeno dodici metri e larga otto. All’interno del Ducato c’erano una donna e due uomini, tutti di Pulsano, rispettivamente di 33, 60 e 52 anni.
Immediate le telefonate giunte al 112 per la richiesta dei soccorsi. Tre le autoradio che sono arrivate sul posto. Sei i carabinieri che, prontamente, hanno portato aiuto ai tre malcapitati e che hanno messo in sicurezza la zona evitando che altre persone potessero cadere nella enorme voragine. Insieme a loro anche i residenti della zona, il proprietario del furgone ed altri operatori: con una fine hanno fatto risalire i tre che erano a bordo del Ducato che, comunque, sono riusciti a risalire con le proprie gambe. Le operazioni di recupero non sono state molto facili, sotto il pavimento circostante la buca, infatti, si presentava un’enorme caverna che causava il continuo cedimento del suolo, proprio durante il primo intervento dei carabinieri soccorritori. causa delle copiose precipitazioni di questi giorni, mostra un’angosciante vuoto sottostante la piazza. Gli ambulanti feriti sono stati medicati presso l’ospedale Moscati per escoriazioni e contusioni agli arti, ma non versano in gravi condizioni.
L’area è sottoposta a sequestro penale per gli accertamenti del caso e sarà recintata ed interdetta al pubblico. Non si esclude che le cause del cedi ento del terreno possano essere state proprio le abbondanti piogge di questi giorni. «Ora, però, rimane il problema del mercato – ha detto il Comandante della Polizia Municipale Michele Matichecchia – che dovrà essere spostato. Noi abbiamo un’idea, che dovremo necessariamente confrontare con le necessità degli operatori. Lunedì avremo un incontro in Comune con i sindacati di categoria».
Sul posto sono giunti successivamente i vigili del fuoco, il personale del 118 e della polizia municipale. Nella tarda mattinata anche il furgone è stato tirato fuori. (vedi il video http://www.youtube.com/watch?v=D24ddn4uw8U&sns=em)
Ad osservare, in silenzio, tutte le operazioni anche Vincenzo Di Maggio, proprietario del mezzo che aveva assistito incredulo alla scena. «Il furgone ha impegnato il piazzale – ha spiegato – e la prima a sprofondare è stata una delle due ruote posteriori. Una volta aperta la voragine, il mezzo è andato giù come fosse piombo, ribaltandosi». Insieme ad altri dipendenti già sul posto si è lanciato disperatamente per salvare le persone a bordo: «È stato un attimo – ha ripetuto – e se fosse successo più tardi la tragedia non l’avremmo affatto sfiorata».

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