Archivi Blog

Aziende intestate a deceduti emettono fatture per 45 milioni, la finanza denuncia sei persone

20120810-013642.jpg

Una indagine durata ben due anni avrebbe permesso di accertare da parte degli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Taranto una frode fiscale da 45milioni di euro. Tutto è partito durante alcuni controlli nei confronti di alcune aziende che operano nel settore della carpenteria in ferro. I finanzieri hanno rilevato immediatamente l’assenza di personale in alcune società che invece risultavano aver emesso fatture per svariati milioni di euro per la presunta esecuzione dei lavori. Sei persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria per associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni fraudolente, bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali.
Le aziende non sarebbero tutte del tarantino, sarebbero dislocate su tutto il territorio nazionale. Dai controlli è emerso che le fatture emesse erano intestate a persone decedute, con partita iva cessata, prive di personale dipendente e prive di mezzi e attrezzature. I responsabili, secondo quanto accertato dalla finanza, si sono avvalsi di prestanome che ricoprivano il ruolo di soci o amministratori.
Secondo gli investigatori le società avrebbero emesso le fatture per operazioni inesistenti ed avrebbero omesso di presentare le dichiarazioni per non evidenziare debiti nei confronti dell’erario. Le società effettivamente operative, invece, utilizzavano le stesse fatture per operazioni fasulle per aumentare i propri costi, abbattendo così il reddito fiscale.

Terrore per una coppietta rapinata a Carosino

Si erano appartati per vivere qualche momento di intimita’ i due fidanzatini di Carosino rapinati la notte scorsa. I due 20enni sono stati avvicinati mentre erano in auto da due persone con il volto coperto che imbracciavano un fucile.
La coppietta, atterrita, ha consegnato ai malviventi la somma di 70 euro ed un telefonino. I rapinatori sono immediatamente fuggiti. Del fatto indagano i carabinieri della stazione di San Giorgio Jonico.

Pistola giocattolo nascosta in un albero sequestrata dai carabinieri a Massafra

20120726-165917.jpg

Trovata una pistola giocattolo a Massafra. I carabinieri della stazione della cittadina in nottata hanno trovato l’arma nascosta in un albero nell’immediata periferia del paese. L’arma, una pistola a salve Kimar completa di 5 cartucce calibro 380 auto, era perfettamente in grado di funzionare. La canna, infatti, era stata modificata artigianalmente. Insieme alla pistola anche il materiale per la pulizia.
L’arma è stata sequestrata, immediatamente sono scattate le indagini per stabilirne la provenienza.

Violenza sulla litoranea, in 4 aggrediscono giovane che finisce in ospedale

20120723-234718.jpg

In auto avevano tutto il necessario per compiere un vero e proprio raid punitivo. E pare che il raid l’avessero fatto davvero i 3 giovani arrestati nella notte nella Marina di Pulsano sulla Litoranea Salentina. Insieme a loro anche un minorenne che è stato denunciato. I 4 avrebbero aggredito con calci e pugni un altro ragazzo medicato al San Marco di Grottaglie.
Sarebbe stato l’immediato intervento dei carabinieri di Pulsano a permettere di individuare e bloccare i presunti autori del pestaggio. Per ora i militari stanno cercando di risalire alle motivazioni del folle gesto violento.
In auto gli arrestati di 29, 23 e 19 anni ed il minorenne denunciato nascondevano 2 noccoliere, 2 coltelli a serramanico, 2 passamontagna, un manganello ed alcuni manifesti di estrema destra.
Il giovane aggredito è stato ricoverato nel nosocomio grottagliese a causa delle ferite e delle contusioni riportate.
Le indagini dei militari stanno accertando le motivazioni che hanno spinto il gruppetto ad aggredire un coetaneo.

Eredita dal nonno l’attività usuraia, 31enne tarantino beccato dalla Polizia finisce in manette

Dal nonno avrebbe ricevuto un testimone importante: riscuotere dai commercianti del Borgo di Taranto le rate dei prestiti a tassi usurari che nel tempo aveva concesso.

I crediti che il 31enne Domenico Marrella avrebbe riscosso per conto del nonno Domenico Ferrigni (70enne arrestato dalla Polizia nel marzo scorso) avevano degli interessi che variavano dal 5 al 10% mensile.

Così come per il nonno anche il nipote è stato arrestato dagli uomini della Questura di Taranto. I poliziotti infatti, nel corso di un’attività di indagine durata 4 mesi, avrebbero accertato che Marrella era diventato il braccio operativo del 70enne. Pare che fosse il nonno stesso ad impartire gli ordini dal carcere.

Ferrigni nel tempo si era fatto conoscere dai commercianti del Borgo proprio per i suoi metodi poco ortodossi di riscossione: l’uomo, infatti, nonostante fosse ai domiciliari nelle due ore di permesso continuava la sua attività usando anche metodi piuttosto violenti.

Nonno e nipote ora sono rinchiusi nel carcere di Taranto.

Colpo da 140mila euro sulla statale Grottaglie Taranto, travestiti da poliziotti portano via oro e preziosi a commerciante

Ennesima rapina sulla strada. Questa volta, però, il piano era stato architettato a puntino. Vittima del fattaccio un commerciante di oro e preziosi di Grottaglie. La rapina sarebbe avvenuta intorno alle quattro di questa mattina sulla strada statale Taranto Grottaglie.

È stato lo stesso commerciante ad avvisare la sala operativa del 113.  Sul posto gli agenti delle Volanti che si sono fatti spiegare quanto avvenuto un’ora prima.

L’uomo, a bordo della sua Mercedes SLK, era diretto nel capoluogo ionico quando sarebbe stato affiancato da una macchina di colore scuro, con tanto di lampeggiante e scritta “Polizia”. A bordo c’erano tre uomini, uno con la paletta del Ministero del Ministero degli Interni, gli ha intimato di fermarsi. Convinto che si trattasse di un semplice controllo si è fermato in una piazzola di sosta ed ha permesso che due finti poliziotti facessero i loro riscontri mentre un altro è rimasto in auto pronto per ripartire. Solo dopo ha capito che, invece, si trattava di malfattori. Ma a quel punto era troppo tardi. I due rapinatori si sono impossessati prima di un lingotto d’oro del peso di 2 chili e mezzo che il commerciante aveva nascosto  in un porta telefonino allacciato alla cintura dei pantaloni e poi di una borsa, posto sul lato posteriore dell’auto, con all’interno orologi ed altri oggetti  preziosi. Subito dopo due dei finti poliziotti sono fuggiti a bordo della loro auto, mentre l’altro ha portato via la Mercedes.

Il gruppetto è quindi fuggito lasciando a piedi e senza cellulare l’uomo che ha iniziato a chiedere aiuto agli altri automobilisti. Solo un’ora dopo una donna si è fermata permettendogli così di allertare le forze dell’ordine.

Ancora da chiarire il valore dell’oro e dei preziosi portati via. Un colpo che, quasi sicuramente, ha fruttato più di centomila euro.

Ora gli agenti sono alla febbrile ricerca dei rapinatori anche alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni che hanno visto protagonisti gli automobilisti tarantini.

Litigano al bar e parte un colpo, ferito un uomo a San Giorgio Jonico

20120621-180424.jpg

Lite con sparatoria la notte scorsa a San Giorgio Jonico vicino al bar Panorama Cafè.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Martina Franca, quelli della stazione della cittadina e i militari della sezione rilievi del Comando Provinciale ionico stanno cercando di capire cosa sia effettivamente successo a notte fonda. Prima sarebbe scoppiato un acceso diverbio tra un gruppetto tanto da far spuntare una pistola. Ferito dai colpi di arma da fuoco il 36enne Cosimo Marinelli, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. L’uomo è stato raggiunto ad una gamba da un proiettile. È stato un amico dell’uomo a portarlo al pronto soccorso del San Marco di Grottaglie, di li si è reso necessario il trasferimento al Giannuzzi di Manduria per un intervento chirurgico durato diverse ore per estrarre un’ogiva rimasta nella gamba. Marinelli ne avrà per 30 giorni.
Saranno gli accertamenti di natura tecnica dei carabinieri a cercare di chiarire il motivo del tentato omicidio e soprattutto scovare gli autori del fatto, sentiti anche testimoni e le persone coinvolte nel litigio. Sul posto, intanto, sono stati trovati 3 bossoli di pistola calibro 22.

Truffa all’Inps da 80mila euro: il padre era morto da 8 anni, ma un vigile di Sava ne intascava ancora la pensione

Il padre era deceduto del 2004 ma lui, un vigile urbano di 60 anni di Sava, aveva omesso di avvisare l’Inps e ha continuato a riscuotere, per ben 8 anni, la pensione intestata all’anziano.

Il raggiro è stato scoperto dagli uomini della Tenenza di Manduria della Guardia di Finanza che hanno denunciato il 60enne con l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato per un totale di 80mila euro. L’anziano deceduto, infatti, percepiva una pensione  di circa mille euro al mese.

Le indagini hanno permesso anche di recuperare una parte delle somme sottratte indebitamente dal vigile urbano attraverso un sequestro per equivalente di terreni e fabbricati. Congelata anche una cospicua somma di denaro presente sul conto corrente dell’uomo, circa 30mila euro, prima che la stessa potesse essere prelevata ed utilizzata a fini personali.

Scritte anarchiche a Crispiano, perquisizioni a tappeto dei carabinieri

Scritte anarchiche contro la Tav e contro le forze dell’ordine e le forze armate sono apparse sui muri di Crispiano negli ultimi giorni, così all’alba i carabinieri della Compagnia di Massafra e quelli del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto, insieme agli uomini del ROS, hanno eseguito otto perquisizioni su mandato della Procura della Repubblica ionica. Controllate da cima a fondo le abitazioni di otto persone che farebbero parte di un gruppo riconducibile al movimento anarchico alla ricerca di prove.

Identificati anche i personaggi più attivi del gruppo, che da tempo si era dotato di una sede fissa, una masseria alle porte di Crispiano, permanentemente presidiata da persone su cui sventola una bandiera con il simbolo “NO TAV”.

Sequestrato diverso materiale attualmente al vaglio degli investigatori, ed anche una bomboletta spray forse utilizzata per realizzare le scritte.

 

Colpi di fucile contro cantina a Lizzano, indagano i carabinieri

La stazione carabinieri di Lizzano

È mistero a Lizzano per l’atto intimidatorio compiuto ai danni di una cantina vinicola della cittadina della provincia ionica. Nella notte, infatti, ignoti hanno esploso quattro colpi di fucile contro la porta d’ingresso dell’azienda che si trova in una contrada di Lizzano. I carabinieri della stazione hanno subito avviato le indagini. Sul posto i militari hanno eseguito un meticoloso sopralluogo proprio per accertare le dinamiche e stanno eseguendo accertamenti per l’identificazione degli autori.