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Pistola e proiettili sul terrazzo, i carabinieri ammanettano sorvegliato speciale

La pistola e i proiettili sequestrati

Potrebbe aver sparato negli ultimi tempi la pistola calibro 9 trovata nella disponibilità di Massimiliano Salamina, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, già noto poiché soggetto coinvolto a pieno titolo nei processi che hanno sgominato la mala tarantina  degli anni ’90. Un’ipotesi, quella dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Taranto del tenente Pietro Laghezza, che avrebbe portato all’arrestato dell’uomo venerdì sera.

Salamina nascondeva l’arma con matricola abrasa, 15 proiettili, un paio di guanti ed un passamontagna sul terrazzo della sua abitazione. I militari lo hanno notato a bordo di uno scooter di grossa cilindrata e lo hanno bloccato. L’uomo ha subito mostrato segni di intolleranza al controllo, e così gli accertamenti si sono spostati anche alla sua abitazione. Il materiale sequestrato era nascosto in una cassetta elettrica sul terrazzo. La pistola, inoltre, era pronta all’uso: i proiettili erano già all’interno del caricatore inserito.

Salamina al termine degli accertamenti di rito è stato dichiarato in arresto e messo a disposizione del PM di turno, Enrico Bruschi, per rispondere dei reati di detenzione di porto d’arma clandestina e violazione delle prescrizioni relative alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale.

Arsenale in casa completo di bomba carta, stattese finisce ai domiciliari

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Nel suo furgone nascondeva un coltello di genere vietato di 19 centimetri, in casa ed in un appartamento nella sua disponibilità invece custodiva un vero e proprio arsenale: una pistola calibro 7,65 con relative munizioni, 214 cartucce sempre dello stesso calibro e 4 proiettili calibro 32, non denunciati, una grossa bomba carta di produzione artigianale, ed ancora un’altra pistola calibro 7,65 che deteneva illegalmente e due caricatori con complessive 13 cartucce dello stesso calibro.
Con l’accusa di detenzione illegale di armi ed esplosivi è finito ai domiciliari un cittadino di Statte arrestato dai carabinieri della stazione della cittadina. L’uomo, un 61enne, era stato fermato dai militari per un controllo al furgone che stava guidando. Il nervosismo e l’insofferenza mostrati hanno insospettito i carabinieri che hanno approfondito la perquisizione del mezzo ritrovando così il coltello. I controlli si sono poi estesi nelle case dell’uomo.

Tentata rapina con ostaggio a Martina Franca, arrestati tre giovani brindisini

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Sono stati assicurati alla giustizia i tre autori della tentata rapina messa a segno ai danni della gioielleria “Kloof” di Martina Franca martedì sera e che avevano seminato il panico nella centralissima Corso Messapia. Due di loro erano stati subito ammanettati in flagranza dai poliziotti del Commissariato della città della Valle d’Itria. Si tratta dei giovanissimi brindisini Marco Russo di 21 anni e Vitantonio Cocciolo di 18. Mercoledì pomeriggio, invece, gli uomini della Squadra Mobile di Brindisi e del Commissariato di Martina Franca hanno fermato il terzo rapinatore Danilo Casale di 19 anni. Il giovane aveva cercato di sfuggire alla polizia tentando di nascondersi sulla litoranea nord del brindisino. Il giovane è stato riconosciuto ed identificato dagli agenti grazie alle riprese delle telecamere di video sorveglianza della gioielleria.
Sarebbe stata la pronta reazione della proprietaria della gioielleria e della commessa ad evitare il peggio. Le due, infatti, hanno dato l’allarme permettendo ai poliziotti di ammanettare i rapinatori. Gli agenti, giunti sul posto, hanno visto due banditi salire su una Fiat Punto bianca, mentre il terzo era alla guida, e fuggire a tutta velocità. Durante il controllo dell’auto i poliziotti si sono visti puntare contro una pistola. Vano è stato il tentativo dei malviventi, gli agenti non si sono persi d’animo e hanno puntato contro il rapinatore le loro pistole. Solo dopo i poliziotti hanno scoperto che il rapinatore aveva una Beretta calibro 9 giocattolo.
Russo e Cocciolo sono stati immediatamente arrestati, Casale invece è fuggito dopo essersi infilato nell’auto di un ventenne che passava di li per caso, costringendo il giovane ad accompagnarlo a Brindisi.
Casale, scovato dai poliziotti, è stato sottoposto a fermo.

Pistola giocattolo nascosta in un albero sequestrata dai carabinieri a Massafra

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Trovata una pistola giocattolo a Massafra. I carabinieri della stazione della cittadina in nottata hanno trovato l’arma nascosta in un albero nell’immediata periferia del paese. L’arma, una pistola a salve Kimar completa di 5 cartucce calibro 380 auto, era perfettamente in grado di funzionare. La canna, infatti, era stata modificata artigianalmente. Insieme alla pistola anche il materiale per la pulizia.
L’arma è stata sequestrata, immediatamente sono scattate le indagini per stabilirne la provenienza.

Pistola in camera da letto, nei guai un sessantenne arrestato dalla polizia

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Pistola e cartucce in camera da letto. I falchi della Questura di Taranto hanno perquisito, l’latro pomeriggio, l’abitazione in centro di un 60enne siciliano già noto alle forze dell’ordine, Carmelo Noce, ed hanno trovato l’arma.
Nascosta in una cassapanca della camera da letto, infatti, i poliziotti hanno trovato una revolver calibro 22 pronta all’uso e 48 cartucce dello stesso calibro.
Il 60enne successivamente arrestato, è accusato di detenzione di arma da sparo e munizioni clandestine. Ora saranno i rilievi tecnici ad accertare se l’arma ritrovata sia stata usata di recente.
Nelle scorse settimane sempre gli uomini della questura avevano trovato altre armi in città. Quella volta, però, le attenzioni dei poliziotti si erano concentrate nel centro storico del capoluogo ionico. In un intercapedine di uno stabile diroccato, i falchi avevano recuperato una busta di plastica con all’interno due pistole semiautomatiche calibro 7,65, una Beretta ed una Walther, con due caricatori ed una sessantina proiettili sempre dello stesso calibro. Per assicurarne una perfetta conservazione e funzionalità, inoltre, i malviventi le avevano avvolte in alcuni panni di stoffa.

Litigano al bar e parte un colpo, ferito un uomo a San Giorgio Jonico

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Lite con sparatoria la notte scorsa a San Giorgio Jonico vicino al bar Panorama Cafè.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Martina Franca, quelli della stazione della cittadina e i militari della sezione rilievi del Comando Provinciale ionico stanno cercando di capire cosa sia effettivamente successo a notte fonda. Prima sarebbe scoppiato un acceso diverbio tra un gruppetto tanto da far spuntare una pistola. Ferito dai colpi di arma da fuoco il 36enne Cosimo Marinelli, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. L’uomo è stato raggiunto ad una gamba da un proiettile. È stato un amico dell’uomo a portarlo al pronto soccorso del San Marco di Grottaglie, di li si è reso necessario il trasferimento al Giannuzzi di Manduria per un intervento chirurgico durato diverse ore per estrarre un’ogiva rimasta nella gamba. Marinelli ne avrà per 30 giorni.
Saranno gli accertamenti di natura tecnica dei carabinieri a cercare di chiarire il motivo del tentato omicidio e soprattutto scovare gli autori del fatto, sentiti anche testimoni e le persone coinvolte nel litigio. Sul posto, intanto, sono stati trovati 3 bossoli di pistola calibro 22.

Ennesima rapina a benzinaio, malviventi fuggono a piedi con 400 euro

Immagine di repertorio

Ieri sera, poco prima delle 20, gli Agenti dei Falchi e della Squadra Volante sono intervenuti al distributore Agip, a Lido Azzurro sulla 106 per una rapina. Poco prima, infatti, due giovani con indosso degli occhiali da sole, uno dei quali armato di pistola, avevano costretto a consegnare l’incasso di circa 400 euro. I malviventi sono poi fuggiti a piedi.

Litiga con l’ex genero e gli spara. In carcere 53enne per tentato omicidio

Il luogo del ferimento

Avrebbe esploso quattro colpi di pistola contro il genero al termine di un diverbio. È accaduto ieri sera al quartiere Paolo VI. La vittima, Nicola Capozza di 31 anni, si sarebbe presentata alla stazione Taranto Nord dei carabinieri con una ferita alla tempia raccontando di essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco dopo un diverbio col suocero avvenuto in via Bruno Buozzi.

L’uomo è stato immediatamente trasportato al Santissima Annunziata, contemporaneamente gli uomini dell’arma si sono messi al lavoro per fare luce sulla vicenda. I rilievi dei militari del Nucleo Investigativo e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Taranto hanno permesso di verificare che, proprio in via Buozzi, erano stati sparati quattro colpi di calibro 6,35. I bossoli, infatti, erano lungo la strada. Sempre a terra anche un orologio da polso che non apparteneva alla vittima. I carabinieri si sono subito messi alla ricerca del presunto aggressore, Filippo Solario 53enne tarantino. L’uomo è stato trovato dopo diverso tempo vicino l’abitazione della suocera sempre al quartiere Paolo VI.

Solario in un primo momento avrebbe ammesso di aver litigato col genero ma avrebbe anche negato di aver utilizzato l’arma da fuoco. Incalzato dagli investigatori che hanno messo in relazione il ritrovamento del suo orologio proprio nel luogo in cui erano stati rinvenuti i bossoli, l’uomo avrebbe confessato alla presenza del suo avvocato e del Pm Ida Perrone, di aver esploso i colpi di arma da fuoco contro il genero.

Solario avrebbe anche raccontato di essere esasperato dei continui litigi che aveva con Capozza, suo ex genero ormai da qualche mese, da quando cioè il 31enne aveva lasciato la figlia. L’esasperazione, dunque, lo aveva portato a procurarsi una pistola con il solo scopo di intimidire l’uomo e farlo desistere dai continui litigi. L’ira e la concitazione hanno poi preso il sopravvento. Medicato al pronto soccorso del nosocomio ionico, Capozza ha riportato una ferita alla tempia sinistra, se la caverà in 20 giorni.

L’ex suocero, invece, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, ricettazione e porto abusivo di arma da fuoco.

 

Droga, fucili e munizioni, commerciante arrestato dalla polizia

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Girava per le vie del centro di Taranto armato, in casa e nel suo esercizio commerciale di Carosino, invece, nascondeva armi e droga. I Falchi della Questura ionica hanno arrestato Biagio Carrieri, commerciante 37enne per detenzione di droga e possesso di armi. I poliziotti hanno notato l’uomo sabato pomeriggio mentre era alla guida della sua Lancia e lo hanno fermato per un controllo. Nascosta nei pantaloni c’era una pistola Iver Johnson Lebel. Insieme all’arma anche la chiave dell’armadio presente in una cantina di sua proprietà. Raggiunto il locale a Carosino i poliziotti hanno perquisito l’abitazione e l’esercizio commerciale. Nell’armadio i falchi hanno trovato ben 5 fucili, 45 cartucce calibro 7.65, 12300 euro in contanti, monete antiche e diversi oggetti in argento. Nel negozio di Carrieri, invece, erano nascosti 320 grammi di eroina brown sugar in una busta trasparente. Il 37enne è stato arrestato, soldi droga, monete e oggetti in argento sono stati sequestrati.

Sotto il mattone le armi della mala, la Finanza arresta un incensurato

L'arsenale sequestrato

Con tutta probabilità nascondeva le armi per qualcuno nel suo garage nella borgata di Talsano e la cosa non è sfuggita ai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, guidati dal maggiore Giuseppe Micelli, che hanno arrestato un trentatreenne senza precedenti. Nel suo garage di via Belli, in una botola sotto il pavimento chiusa da un pannello identico alle mattonelle del pavimento, i finanzieri hanno trovato un vero e proprio arsenale: 4 pistole (una Glock 19 calibro 9, una Beretta calibro 7.65, una Beretta calibro 9 parabellum, una pistola a tamburo calibro 38), un fucile a canne mozze “Beretta” calibro 12, in parte con numero di matricola abrasa ed ancora 7 caricatori completi di proiettili, un mirino di precisione per carabina ed ulteriori 400 proiettili di vario calibro, conservati accuratamente per non essere danneggiati dall’umidità. Il trentatreenne era sotto osservazione già da qualche tempo, cos’ gli investigatori hanno fatto scattare l’operazione. Insieme alla gran quantità di armi sono stati sequestrati anche giubbotto da motociclista, con all’interno di una tasca vari proiettili, e due caschi integrali rinvenuti durante l’operazione.

Secondo i finanzieri le armi potrebbero essere state usate per qualche rapina, le indagini, quindi, sono tutt’altro che concluse.